Perché l’Italia non riconosce ancora i nuovi Veterani?

Perche l'Italia non riconosce ancora i nuovi Veterani?

Qualcuno ha deciso di farsi portavoce del tema degli attuali Veterani Italiani. 

Mi sento di dire finalmente.

Chi sono i veterani nel mondo?

Parlo di “attuali Veterani” nonostante ben poco si sappia e si condivida in merito a questo status. 

Buona parte dei paesi membri NATO riconosce la posizione di Veterano a chiunque abbia prestato servizio nei comparti Sicurezza, Difesa e Soccorso e gli appartenenti alla categoria ricevono, se necessario, assistenza medica e supporto volto a facilitarne il reimpiego. 

Nulla di speciale, se non un atto considerato doveroso per chi ha indossato una divisa e si sia esposto per il bene del proprio Stato.

Perché l’Italia non riconosce ancora i nuovi Veterani?

Nulla di tutto questo avviene ad oggi in Italia. 

Con Veterano si intende comunemente chi ha partecipato alle due Grandi Guerre o chi ha riportato traumi invalidanti nell’esercizio della professione, restano indefiniti decine di migliaia di professionisti che hanno servito e protetto il paese negli ultimi 60 anni.

Infatti, ad oltre 100 anni dal Primo conflitto mondiale, non è più la coscrizione obbligatoria o l’ereditarietà nobiliare a dettare la partecipazione alla carriera Militare o di Pubblica Sicurezza e l’arruolamento è sempre volontario e slegato dai singoli conflitti.

L’accesso nelle FFOO e FFAA Italiane oggi funge da ammortizzatore sociale, settori dove il posto fisso è difficile da raggiungere e ancor più complesso da abbandonare.

Siamo storicamente abituati alle seguenti associazioni “militare, esperto di guerra; poliziotto, esperto di sicurezza”, ma i tempi stanno cambiando. 

Non tutti sanno che le giovani leve e il personale permanente all’interno dei comparti Sicurezza, Difesa e Soccorso è invece sempre più formato, istruito, selezionato e la fine del suo incarico statale rappresenta un potenziale valore aggiunto per l’intera comunità. 

NON DOLET, Associazione di Promozione Sociale (www.nondolet.ecwid.com) è la prima che ha presentato la questione a livello istituzionale, ponendo la seguente domanda: perché l’Italia non riconosce gli attuali Veterani?

Tutti gli interlocutori a cui è stata presentata la domanda ne sono rimasti particolarmente sorpresi e l’impressione reciproca è che nessuno si fosse mai interessato veramente alla questione.

Perché è ancora cosi difficile entrare Nelle FFOO/FFAA ed è praticamente impossibile lasciare il posto ad altri aspiranti? 

Ogni anno vengono arruolati nelle Forze Armate circa 10mila nuovi volontari in ferma annuale, di questi una ristretta parte transita ad una ferma prolungata di 4 anni e solamente il 10% diventa volontario in ferma permanente. 

Dopo 6/8 anni di precarietà, anche il più ambizioso dei giovani avrebbe difficoltà a cambiare settore. 

Cosa accade dunque quando queste risorse tentano di reimpiegarsi all’interno del settore privato?

Se escludiamo Sicurezza privata, Oil&Gas e Mining i restanti settori difficilmente assumono ex-militari, in parte perché non è ben chiaro dove collocarli, quali skills manageriali/operative abbiano e che tipi di esperienze lavorative abbiano fatto. 

Nella gran parte dei casi le aziende ignorano il potenziale dei Veterani, personale affidabile, abile a lavorare notte/giorno, abituato a prendere decisioni velocemente e a ricevere e dare ordini secondo i principi di gestione del Team, con conoscenze di leadership universalmente riconosciuta all’estero.

Inoltre i recruiter di militari non sono figure ad eggi esistenti e quindi per i Veterani mettere a disposizione il proprio background diventa arduo. 

Ma in relazione a questo gap, qual è l’impegno di NON DOLET?

Raccogliendo tutti i pezzi di questo complesso puzzle, l’APS NON DOLET è scesa in campo per promuovere il riconoscimento dello status di Veterano Italiano (avviando il movimento #iosonounveterano e il relativo progetto Valore ai Veterani) a tutti coloro che abbiano indossato, per un certo periodo di tempo, la divisa nei comparti Difesa, Sicurezza e Soccorso. 

Rifacendosi, ad esempio, a progetti statali come l’americano Hiring Our Heroes che si occupa di facilitare la transizione dei Veterani a vita civile, condividendone i profili ad aziende partner che ne guadagno visibilità, tassazioni ridotte e ricambio continuo di personale militare e di pubblica sicurezza, a seguire NON DOLET si mobiliterà a livello sociale con l’obiettivo di avvicinare le imprese alla causa e stimolarle nell’assumere membri di questa categoria, notoriamente presente in Francia, Inghilterra e Stati Uniti da decenni.

L’impegno di NON DOLET si perfezionerà inoltre introducendo la proposta di defiscalizzare le assunzioni di Veterani in servizio attivo o in congedo allo scopo di agevolare le Imprese facilitare l’abbandono del “posto fisso”.

La FFAA e le FFOO non saranno più considerate il punto d’arrivo, ma (come succede in sistemi virtuosi) un punto di partenza per la propria formazione.

Chiunque sceglierà il percorso militare, potrà garantire a se stesso la possibilità di fare esperienza in un settore altamente formativo, sia a livello di soft che hard skills, servire nel contempo il proprio Paese ed essere successivamente pronto a reimpiegarsi nella comunità cedendo proprio il posto. 

Compito di NON DOLET sarà inoltre guidare le aziende nel trovare il giusto impiego dei Veterani tra i propri dipendenti, attivando questo meccanismo vantaggioso per tutti (Comparti Statali, Aziende e Veterani) e usufruendo di una riduzione della pressione fiscale per le assunzioni ad HOC. 

Diversi Veterani membri fondatori dell’APS NON DOLET si sono fatti portavoce di questa necessità, della creazione di una nuova figura, necessaria ed essenziale per porre termine alle carriere statiche e che in molti casi diventano “strette” e complicate da abbandonare. 

Come è possibile supportare NON DOLET?

Ogni forma di supporto nella conduzione di questo progetto è utile a NON DOLET e anche solo dare visibilità ai nostri intenti condividendo l’hashtag #iosonounveterano, ci fornirà l’attenzione di cui abbiamo bisogno, così come registrandosi al portale www.valoreaiveterani.it

Io stesso, che dopo 17 anni di carriera nelle Forze Armate ho scelto di reimpiegarmi e di mettere le mie competenze a disposizione della cittadinanza, non mi vergogno di dire #iosonounveterano.

Luca Fois
Socio Fondatore
NON DOLET ITALIA

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